Per finire la guerra ha bisogno, o del raggiungimento degli obiettivi che l’attaccante ha in mente, o la sconfitta sul campo sempre dell’attaccante.
Chi vuole oggi la fine della guerra?
Non può permetterselo la Russia, perché ad oggi sostanzialmente non ha avuto grossi guadagni dalle operazioni.
Non può richiederlo la chiesa ortodossa russa, tirata nella propaganda del governo non può di certo smarcarsi risultando anti-stato, non lo vuole perché è stata già da tempo uno dei pilastri del consenso di Putin.
Non lo cercano gli Stati Uniti, perché in questo momento stanno sfiancando economicamente e militarmente (anche se per procura ucranina) l’esercito russo.
Non ha voce in capitolo l’ONU, bloccato da veti ed interessi incrociati.
Non ha voce l’Unione Europea, perché non ha una voce singola.
Non ha voce la Santa Sede, che giustamente aspetta per vedere se può aiutare o peggiorare il suo ingresso nella mediazione (quella informale è già in atto).
Probabilmente la vuole una parte degli stati europei, quelli più dipendenti dall’economia russa; non la vuole l’altra pate degli stati europei, quelli più preoccupati dell’espansionismo russo.
Lo vuole la Turchia, che ha molti interessi in Ucraina e cerca un guadagno diplomatico della nuova linea imperiale.
Probabilmente lo vuole la Cina, che ha interessi economici forti in Ucraina; anche se in questa enorme frizione Russia-Occidente ha solo da guadagnarci, spostando sempre più il baricentro russo verso di lei.
E l’Ucraina?
pbacco